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Dagli anni 40 la storia del telefono

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Dagli anni 40 la storia del telefono

Il telefono rappresenta un’innovazione davvero rivoluzionaria, perché permette alle persone di comunicare anche a distanze notevoli, anche appartenenti a nazionalità diverse, riducendo di fatto i confini e le difficoltà correlate alla lontananza tra gli esseri umani. Ma da chi è stato inventato questo straordinario strumento di comunicazione mondiale? E qual è l’evoluzione che ha caratterizzato l’uso di questo oggetto? Vediamolo insieme.

Dagli esordi ad oggi: le fasi principali dell’evoluzione del telefono

Sebbene la paternità del telefono sia da attribuire ufficialmente ad Antonio Meucci, che nel 1861 brevettò un oggetto capace di favorire la comunicazione a distanza tra le persone (chiamato telettrofono); nel corso del tempo questo strumento ha subito una profonda evoluzione (passando tra la realizzazione di centrali telefoniche computerizzate, di strumenti per telegrafare e inviare messaggi a distanza attraverso la scrittura); il tutto ad opera di numerose persone, la cui storia ne narra l’impegno e la perseveranza nel perfezionare lo strumento che è giunto ai giorni nostri: il telefono moderno.

Nomi come Alexander Graham Bell, Antonio Meucci, Erna Schneider Hoover e tanti altri, hanno contribuito a realizzare una delle invenzioni più grandi di tutti i tempi (all’inizio impiegando modalità grezze o comunque molto ingombranti), fino a quando, negli anni ’30, furono realizzati i c.d “candelieri” (così chiamato perché si caratterizzava per una forma a candela: con il bocchino, ovvero la parte verticale, e il ricevitore: la parte che si poggiava sull’orecchio per comunicare), poi sostituiti, nel 1940, dai telefoni a boccaglio. Vediamo, in particolare, le caratteristiche tecniche e funzionali di questi ultimi, i telefoni che furono inventati dopo il 1940.

La storia del telefono dagli anni ’40: il primo oggetto a toni per le comunicazioni a distanza

Nel 1941 fu inventato il primo telefono a “toni” della storia, che permise di comunicare a distanza usando toni “nella gamma di frequenze locali“, impiegando dunque una tecnologia molto diversa rispetto agli impulsi prodotti dai “quadranti rotanti”. Successivamente, verso gli anni ’70, furono lanciati i c.d telefoni cordless: dei dispositivi che permettono di comunicare a distanza senza l’ausilio di cavi attaccati al telefono stesso, in modo da potersi spostare e parlare da una stanza all’altra agevolmente (grazie al loro ampio “intervallo di frequenze”, inoltre, tra i 47 e i 49 MHz, questi telefoni cordless erano in grado di funzionare impiegando meno energia, garantendo al contempo minori interferenze nella comunicazione).

Man mano che i cordless si diffondevano sul mercato, diventando sempre più popolari, anche le frequenze aumentavano, venendo concesse sempre in misura maggiore (proprio allo scopo di diffondere l’oggetto e migliorare le performance di comunicazione dell’oggetto). Tra il 1994 e il 1995 furono lanciati sul mercato i DDS (ovvero gli ampi “spettri di frequenza digitale” di questi telefoni), accompagnati dai telefoni cordless “digitali”.

L’uso delle tecnologie moderne digitali, naturalmente, ha migliorato notevolmente la comunicazione telefonica a distanza, soprattutto perché i nuovi telefoni moderni erano in grado, a questo punto, di comunicare garantendo una maggiore privacy nella comunicazione (e non più inviando e ricevendo messaggi non crittografati, come a poco tempo prima), garantendo così una notevole riduzione del rischio di intercettazioni indesiderate.

I telefoni dell’era moderna: i cellulari mobili

L’ultima innovazione tecnologica, che ha segnato un’innovativa e straordinaria evoluzione del telefono, è stato infine il cellulare, il cui primo oggetto mobile, e completamente privo di fili e cavi, si deve all’ingegnere Martin Cooper: un americano che inventò il primo telefono completamente portatile, il 3 aprile dell’anno 1973. Naturalmente il primo prototipo, si presentava grezzo e poco funzionale, con un peso abbastanza elevato e un’autonomia piuttosto limitata (pesava un kg e la batteria durava soltanto 30 minuti). Il telefono inventato da Cooper rappresentava un lusso per pochi, avendo un prezzo davvero assai elevato.

Dall’invenzione del primo prototipo di telefono cellulare sono ormai passati quasi 50 anni, e da allora la tecnologia ha subito un’evoluzione importante: con il lancio di cellulari di dimensioni molto modeste, iphone e smarthone dalle notevoli prestazioni funzionali, spesso dotati di fotocamere e videocamere con elevate prestazioni.

La pubblicazione del primo elenco telefonico: una storia antica e di pari passo con l’invenzione del telefono

Immediatamente dopo l’invenzione della prima linea telefonica in assoluto, nel 1876, fu pubblicato il primo elenco telefonico, una rubrica molto ridotta, costituita da una sola pagina e che conteneva soltanto 50 nomi (fu pubblicata nel 1878, dall’allora nota compagnia telefonica “New Haven District Telephone“).
Via via il primo elenco telefonico fu aggiornato, e se all’inizio era assai poco lungo, con il passare del tempo fu perfezionato, venendo diviso in diverse sezioni dopo il 1886, anno in cui un famoso imprenditore, Reuben H. Donnelly, produsse una “directory aziendale“: le c.d. pagine gialle ovvero un elenco finalizzato a fornire informazioni utili ai consumatori.