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Una nuova tendenza dell’arredamento: il modernariato come arte di design

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Una nuova tendenza dell’arredamento: il modernariato come arte di design

Il modernariato rappresenta una nuova tendenza nel settore dell’arredamento ed è a tutti gli effetti considerato arte di design. Per capire realmente di cosa si tratta e per riconoscere gli arredi ed i complementi d’arredo di modernariato, ma anche per quantificare questo particolare stile dal punto di vista del valore economico, è necessario innanzitutto collocare questo stile in un determinato periodo storico.

Ci troviamo nel periodo compreso tra gli anni trenta e gli anni ottanta (anche primi anni novanta), quando si inizia a concepire la casa come un ambiente che deve essere si utile ma anche di gradimento per chi ci abita. Ed ecco che il senso estetico inizia a dar vita ad ambienti da sempre concepiti solo dal punto di vista strettamente funzionale. Gli arredi assumono carattere nuovo, si arricchiscono di particolarità e di elementi diventando unici. Appagano la vista, il senso estetico di chi li guarda, al pari di vere e proprie opere d’arte e si da il via ad una produzione di edizioni limitate, che accrescono ulteriormente il valore di questi oggetti, esattamente come accade oggi con gli elementi di design. Tuttavia, mentre il design è contemporaneo, il modernariato trova la sua massima espressione fino agli inizi degli anni novanta, venendo successivamente sostituito dal design appunto.

Entrambi gli stili sono però riconducibili ad un gusto estetico imponente e talvolta addirittura prevalente rispetto alla funzionalità di un oggetto. Sia un oggetto di design sia uno di modernariato infatti vengono creati allo scopo di dare personalità ad un ambiente, pur potendo essere completamente inutile. Si delineano con il modernariato le linee essenziali e gli oggetti vengono realizzati spesso con l’utilizzo di materie prime naturali, ma anche di metalli e di plastica. I toni possono essere neutri o molto accesi, in particolare per quegli oggetti riconducibili al periodo più pop e quindi agli anni ottanta, quando le tinte forti come il rosso acceso, il giallo ocra ed il verde brillante caratterizzavano gli ambienti, regalando loro vitalità e carattere. Pezzi unici, sospesi dal pavimento, come per dare un senso di imponenza e come a dire io ci sono e non puoi evitare di vedermi.

La massima espressione del modernariato come arte di design la si ha tuttavia durante gli anni cinquanta, quando lo stare a casa diventa ancora più importante di quanto non lo fosse già in passato: la famiglia diviene infatti il fulcro della società, dove la donna sta a casa e se ne occupa curando ogni minimo dettaglio. Se provate a fare mente locale, ricorderete sicuramente alcuni oggetti di modernariato, che magari hanno accompagnato la vostra esistenza in giovane età, nelle case dei vostri genitori o dei vostri nonni. Vi sono oggetti davvero di grande valore, perché rari o perché in ottime condizioni ed in ogni caso portano con sè un sapore del tutto particolare ed unico. 

Per fare qualche breve cenno culturale sul riconoscimento del modernariato in Italia, ricordiamo che alla Triennale di Milano vi è stata la prima presentazione della fusione tra l’universo industriale e l’arte in ogni sua forma ed espressione.
Merita di essere ricordato Gio’ Ponti per aver dato vita, oltre ai noti capolavori architettonici, anche ad arredi e complementi d’arredo per brand di grande rilievo come Ginori, Rinascente e altri illustri. Nel corso poi proprio degli anni cinquanta c’è stato un vero exploit di pezzi unici e di edizioni limitate.

Il piacere per il bello e la voglia di distinguersi trovano la massima espressione negli oggetti di modernariato, forse proprio perché figli del dopoguerra e quindi di un periodo storico nel quale c’era un forte desiderio di affermazione della persona, che si manifestava anche attraverso lo stile della propria abitazione.